Castel di Fiori: Abbazia dell’Acqua Alta

Quello che resta dell’abazia di Acqua Alta è uno dei manufatti più antichi del territorio montegabbionese.

Si ipotizza, senza nessun riscontro archivistico, che sia stata eretta nel X secolo durante un periodo di rinascita cattolica. Di seguito alcune informazioni recuperate dalla bibliografia storica dei nostri territori.

Nel 1139 Bernardino rinunciò all’abate di San Pietro di Acqua Alta la riconsegna di tutte le cose ingiustamente sottratte.

Scrive così l’Ughelli:
Si vedono fino ad’hoggi le vestigia di questa Badia [San Pietro di Acqualta] alle radici di Castel di Fiore .. Credesi da alcuni, che la Chiesa di San Lorenzo di Monte Giove fusse edificata da questo Conte Bernardino. [1]

È il 13 luglio 1350 . Un piccolo esercito di cavalieri e fanti, uno per ogni famiglia, armato per distruggere, muove dalla città di Orvieto verso nord-ovest: questo è il volere dei saggi che la governano:
” …Che il castello di Brandetto, nel quale lo stesso Bulgaro si ritirò per compiere i suoi malefici, sia distrutto, così che non possa più, né lui un altro esservi accolto. Lo stesso sistema sia tenuto per il castello di Acqualta, che, senza che il comune di Orvieto lo sapesse, cinto di mura e costruito di nuovo, si chiama Casteldifiore: si debba trattare come il Brandeto.” [2]

1380 “Venne in questo tempo in Orvieto Messer Giovannuzzo degl’Ubaldini con 200 cavalli et 200 fanti et noi lo sostenemmo qualche mese di denari e vettovaglie et si fece in questi tempi molti danni alli Mufatti nelli luoghi loro et si prese Castel di Fiore con la Badia di Acqua Alta.” [3]. Il testo Il castello di Monte Giove de Montanea del 1925 di Simoni nomina la Badia molte volte e porta l’esistenza di tale luogo di culto alla seconda metà del 1200 sotto Bernardino proprietario del castello di Montegiove. Infatti Bernardino nel 1292 possedeva terre presso l’abbazia di Acqua Alta [4] e fu sempre da la famiglia dei conti di Marsciano privilegiata come Abbazia di famiglia. Risulta però dal testo di Ferdinando Ughelli che Bernardo detto Bernardino di Bulgarelli nel 1139 restituì all’Abbazia dell’Acqua Alta alcuni beni di cui si era indebitamente impossessato.

Dal 596, Orvieto, fu occupata dai Longobardi di Agilulfo [5] e, in seguito, nel contesto della rinascita religiosa voluta da Ottone III [6], vennero promosse le costruzioni di abbazie e monasteri su tutto il territorio circostante. Periodo in cui probabilmente sorse l’Abbazia di San Pietro d’Acqua Alta (Aqualta) in Castel di Fiori.
Oggi, i pochi ruderi rimasti, sono interamente ricoperti dalla vegetazione.